Un tuffo nell’Adige, sulle tracce di un passato in cui l’acqua era considerata un flusso primordiale creatore del mondo, sorgente di ogni forma di vita ma anche elemento di dissoluzione

…Ora esultano l’onde

al guardo che si perde,

rispecchiando il sole.

Il raggio della luna

è cuna alla città di luci che mai riposa.

Adige verde

ecco una rosa

a te che pace doni

e la speranza induci

da Adige – di Ugo Mastrogiovanni

IL FIUME ADIGE – In passato rappresentato come un enorme serpente, arricchito da una miriade di piccoli ruscelli che da San Valentino alla Muta fino al Noce mescolano le loro acque in infiniti meandri fino a gettarsi nell’Adriatico, oggi l’Adige ricorda un giavellotto scagliato verso le assolate terre padane. I passaggi della transumanza dei pastori fassani e fiemmesi, microcosmi di leggende di animali fantastici e di spettri immortali, hanno lasciato il posto alle ciclabili che scorrono veloci lungo gli argini. Sarà un teatro senza pubblico l’Adige, dal luogo in cui nasce al suo tuffo nell’Adriatico, dal Passo di Resia alla spiaggia di Rosolina per 420 km di natura.

LA STAFFETTA – E’ questo lo scenario che si presenta ai 10 concorrenti di ogni squadra della Resia Rosolina Relay, impegnati in 40 tappe da circa 10 km ciascuna. Una gara che vede al primo posto la voglia di condividere questa esperienza in gruppo, quella socialità che tanto è mancata in quest’era del COVID19.  Lo spirito di squadra, la condivisione dello sforzo di ognuno e dell’attesa del compagno al punto di cambio rappresentano il leit motiv di questa manifestazione. Si tratta di un format assolutamente innovativo in Italia e prende spunto da una manifestazione organizzata da quasi 40 anni negli USA. La staffetta sarà corsa da team composti da 10 partecipanti suddivisi in due equipaggi di cinque corridori a bordo di due mezzi. L’equipaggio dovrà dettare l’ordine di partenza dei vari corridori, ciascuno dei quali correrà circa 10 km fino al primo punto di cambio, dove consegnerà il testimone al suo compagno di equipaggio per salire sul mezzo di trasporto. Lo schema si ripete fino a che l’intero equipaggio ha corso (quinta tappa) per poi portarsi con il mezzo di trasporto al secondo punto di cambio principale alla fine della decima tappa. Ripetendo questa intera sequenza per quattro volte, ogni corridore all’arrivo avrà corso 4 tappe.

LE TAPPE – Dal mare alla montagna, 40 frazioni attraverso paesaggi bellissimi, per tutti i gusti. Il passaggio sulla ciclovia, tranquilla e isolata dai centri cittadini, garantirà il distanziamento sociale e l’assenza di pubblico previsti dalle attuali normative sanitarie legate al COVID19. Partenza dunque dal Passo di Resia, a strizzare l’occhio al campanile sommerso del Lago di Resia, già testimone di una manifestazione podistica di grande successo, il Giro del Lago di Resia. Accompagnati dal sussurrare dell’Adige si giungerà alla 26^ tappa a Verona dove il fiume, pur costretto in argini dopo l’inondazione, resta il cuore pulsante della città. L’arrivo a Rosolina dovrà avvenire entro 40 ore ed è quindi garantito con tempi di percorrenza medi a 6,30 min/km, al di sopra dei quali la squadra sarà invitata a saltare una o più tappe. Anche le squadre troppo veloci (sotto i 4,00 min/km) saranno obbligate a rallentare, a vincere deve essere il messaggio di amicizia e la capacità di correre con regolarità.

L’ORGANIZZAZIONE – I mezzi di trasporto devono essere a carico della squadra che si occuperà il più possibile della gestione della sicurezza e dei rifornimenti del proprio equipaggio. In coincidenza delle tappe 5/10/15/20/25/30/35/40 gli equipaggi riceveranno un rifornimento di acqua e l’accesso a postazioni speciali per riposare. La manifestazione si svolgerà, per alcuni tratti, al buio, le squadre dovranno esibire il materiale obbligatorio per correre in sicurezza in notturna.

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